La befana in Sicilia

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia. I re magi volevano che la vecchia li seguisse ma la donna non accettò,in seguito la donna si pentì di non essere andata, quindi per farsi perdonare, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.
In Sicilia è molto sentita e diverse sono le manifestazioni nei vari comuni.
Antichissima è la tradizione d? A Vecchia che si svolge la sera del 31 dicembre a Gratteri (Palermo), dove dalla Grotta Grattara, a Vecchia, impersonata solitamente da un ragazzo interamene avvolto n un lenzuolo bianco, esce dalla grotta a dorso di un asinello e, percorrendo il tortuoso sentiero che taglia parte della montagna, si dirige verso il centro abitato. Seguono la Vecchia diversi ragazzi di Gratteri che indossano i costumi tradizionali. Tutti i ragazzi, inoltre, portano una torcia, realizzata da loro stessi in modo artigianale con la cera inutilizzabile delle candele delle chiese.
Giunta al centro dell?abitato, la Vecchia, seguita anche dalla banda musicale e da molte persone, fa il giro delle stradine e, durante il percorso, distribuisce a tutti i bambini caramelle, dolci e regali, presi precedentemente in consegna dai familiari. Il corteo si conclude poco prima della mezzanotte, tra l?esplosione di mortaretti e petardi, nella piazza principale del paese, ove si dà luogo alla singolare e suggestiva Vanniata di festi di l?annu, che consiste nel processare, in pubblico e con grande ironia, tutti i fatti più interessanti, locali e nazionali, verificatisi durante l?anno. Alla mezzanotte in punto, tutti gli abitanti di Gratteri e i numerosi turisti danno il benvenuto al nuovo anno con un brindisi collettivo.
Bordonaro, (Buddunaro in messinese) è un villaggio di Messina collocato nella zona sud, di antichi origini, da secoli ogni anno si perpetua come un rito la manifestazione più importante ?U Pagghiaru?, che nasce con l'aggiunta di rami di corbezzoli che vengono messi attorno al tronco e che vengono successivamente rivestiti con arance, limoni, mandarini e ciambelle di pane azzimo.
Nella sommità dell'albero viene posta una croce di due metri che rappresenta il premio per i partecipanti che si arrampicheranno per aggiudicarsela.
Per i giovani di Bordonaro è una gara di salita sull?Albero della Cuccagna alto 4 metri a forma di cono e piazzato su un palo, alto 9 metri, come un cappello, simile ad una campana che ruota da ogni lato attorno all'unico punto centrale su cui fa perno.
U Pagghiaru, per la sua forma, per la sua struttura (tronchi d'albero rivestiti di foglie d'acacia) e per il rito sacrificale cui è sottoposto (la spoliazione e la distribuzione ai presenti) è da ricondursi ai Saturnali romani, che a loro volta affondano le radici nell'antico culto degli alberi, diffuso in epoca pre-cristiana.
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