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Porto Palo di Capopassero, la punta estrema della Sicilia

portopalo

Non tutti sanno che le rinomate spiagge di Portopalo e di Capo Passero, ovvero la punta all'estremo confine meridionale dell'isola, sono state il teatro di uno degli episodi cruciali della Seconda Guerra Mondiale: proprio da qui è partita la conquista della Sicilia da parte degli Anglo-Americani nel 1944.
La fama del luogo, oltre che alle bellezze naturali, è legata soprattutto alla comunità di pescatori che è fra le ultime a praticare ancora la cattura del tonno con i metodi tradizionali della tonnara e della mattanza.
II territorio e l'ampia baia di Porto Palo (in latino porto degli acquitrini) e l'isola di Capo Passero costituiscono il primo nucleo del costituendo "Ecomuseo del Mediterraneo" che comprenderà anche i comuni di Avola, Noto e Pachino, per la valorizzazione e la difesa delle bellezze naturali (in particolare qui gli stagni e gli isolotti meta degli amanti del bird-watching), architettoniche e archeologiche (in questa zona le necropoli sicule, greche e paleocristiane) della provincia di Siracusa.

L'isola di Capo Passero

E' un tavolato di calcare fossilifero lungo circa 1300 metri e largo 500 con un'ampia spiaggia e un lungo litorale roccioso che guarda verso l'Africa, riconosciuto come biotipo di notevole interesse botanico.
Qui sorge la fortezza svevo-aragonese costruita per avvistare le navi saracene. Di forma quadrata, si accedeva all'ingresso mediante un ponte levatoio. All'interno è possibile vedere ancora i reati di una cappella, che custodisce una tomba datata 1631.

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