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U pisci a mare

U pisci a mare

Proprio ad Acitrezza, teatro della dolorosa esperienza della famiglia di Padron `Ntoni Malavoglia, si svolge, in occasione della festa di S. Giovanni Battista, la spettacolare pantomima del Pisci a mari, che fa rivivere un rito propiziatorio della pesca del pesce spada, visto che per questi popoli rivieraschi il pesce è stato da sempre come il pane per il contadino.
Il 24 di giugno il popolo usava, e molti lo fanno ancora oggi, indossare abiti di colore rosso, simbolo del martirio del santo, e una corda gialla legata alla vita.
Gli spettatori si assiepano numerosi sui bracci del porto, mentre U Rais, colui che dirige la pesca, partendo dalla spiaggia, indossa pantaloni corti, indumenti rossi e gialli, un cappello di paglia, una fascia rossa a tracolla, mentre con la mano destra tiene una canna con foglie fresche e con la sinistra un ombrello.
Altri pescatori, anche loro con indumenti rossi e gialli, calano la variopinta barca a mare, mentre un abile nuotatore, che interpreta il pesce spada, scivola in acqua e si tiene nascosto fra le varie barche.
Una volta che U Rais ha avvistato il pesce, lancia grida, in un tipico gergo marinaro, incitando i marinai a catturarlo.
Dopo vari tentativi il pesce viene catturato e issato a bordo. Ma, all'improvviso, il pesce scappa e si rituffa in mare fra le imprecazioni dei marinai. Questa volta il Rais stesso si tuffa in acqua ed inizia una lotta contro il pesce, che alla fine, ferito, tinge il mare del suo sangue.
Ancora una volta il pesce viene issato a bordo e tenuto fermo da due pescatori, mentre un altro con una mannaia tenta di squartarlo.
Si sta pregustando la prelibatezza delle sue carni, quando, presso la riva il pesce scappa nuovamente dalla barca dileguandosi fra le onde.
A questo punto i pescatori, fra imprecazioni di rabbiosa stizza capovolgono la barca, mentre tanti giovani spettatori si gettano in acqua.
Così si conclude questa pantomima, che ricorda la continua lotta fra l'uomo ed il mare per la conquista del cibo.

Commenti

Inviato da Giovanni Bellia il
Stupendo, a 'Trizza' e 'U pisci a mare', 'Nostalgia, rimani qui o vattene via,' 'Sempre Bella sei, Sicilia Mia'

Inviato da Raneli Mario il
manesuno si muove per mantare via igrossi peschereci giaponese che pescano il tonno e il pesce spata con i sateliti e distrugono tante famiglie di pescatori sicilia mia sula tilasano chiduluri chiduluri chiduluri sicilia nostra

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